L’operazione Conad – Auchan rappresenta un cambiamento enorme nell’assetto della Gdo italiana. Con molti aspetti ancora da chiarire. Vediamoli in dettaglio.
1. Cosa ha comprato Conad?
La rete diretta di Auchan in Italia, cioè 46 ipermercati e 224 supermercati. Restano esclusi i 33 supermercati siciliani – che potrebbero essere ceduti al Gruppo Arena – e i 50 drugstore Lillapois.
2. Quanto ha pagato Conad?
Qui entriamo nel campo delle ipotesi, perché Conad in questi giorni ha scelto una linea di totale riserbo. Il valore di libro delle attività cedute si aggirerebbe sui 700 milioni di euro, ma molti organi di stampa hanno riferito di voci provenienti da ambienti finanziari che indicano in 1 miliardo di euro il controvalore. Una cifra considerevole, benché comprenda anche la parte immobiliare, perché parliamo pur sempre di attività – soprattutto gli iper – da rilanciare, alla luce delle perdite cumulate da Auchan tra il 2013 e il 2017: ben 874 milioni di euro.
3. Auchan ha conferito risorse in vista della cessione?
Si. Edgard Bonte, Presidente di Auchan Retail, ha dichiarato che la casa madre ha iniettato nella filiale italiana una cifra pari a due anni e mezzo di perdite. Il che, secondo qualche osservatore, vorrebbe dire attorno al mezzo miliardo di euro.
4. Qual è il ruolo del finanziere Raffaele Mincione?
L’acquisizione è stata condotta da BDC Italia, veicolo partecipato al 51% da Conad e al 49% dal WRM Group di Mincione, che opera attraverso società specializzate anche nel real estate. In pratica al finanziere – italiano, ma con base a Londra – andranno gli immobili.
5. Quali immobili sono stati acquisiti?
Le mura dei già citati 46 iper e 224 super ceduti, che erano di proprietà di Auchan Retail Italia. Le gallerie commerciali degli iper non sono invece incluse nell’operazione, perché di proprietà e/o gestite da Ceetrus Italy (la ex Gallerie Commerciali Italia), altra società della galassia della famiglia Mulliez.
6. Come verrà suddivisa la rete acquisita da Auchan all’interno del sistema Conad?
Il criterio usato in precedenti operazioni è stato ovviamente geografico: ciascuna cooperativa ha preso in gestione i punti vendita che rientravano nei territori di sua competenza. A questo proposito va ricordato che lo scorso dicembre Conad ha annunciato una serie di fusioni in modo da passare da otto a quattro cooperative. Un’operazione finalizzata ad aumentare efficacia ed efficienza del gruppo. E che dovrebbe anche semplificare il coordinamento in una fase così delicata.
7. Cosa accadrà alla rete in franchising di Auchan?
Food ha sentito nei giorni scorsi due dei grandi master franchisee di Auchan, cioè Centro 3A ed Etruria Retail, ipotizzando poi alcuni scenari. In sintesi, pare difficile che tutti gli oltre 1.200 punti vendita affiliati ad Auchan transitino sotto le insegne di Conad. Più probabile che qualcuno dei grandi master franchisee stipuli accordi con un altro gruppo distributivo, in grado di garantirgli una sponda sul fronte degli acquisti e della marca commerciale, lasciando però totale autonomia nella gestione della rete.
8. Che ricadute avrà l’operazione in termini occupazionali?
Auchan conta in Italia 18.000 dipendenti, oltre 700 dei quali lavorano in sede. Tra questi ultimi gli esuberi saranno prevedibilmente alti, perché non avrebbe senso per Conad duplicare tutte le funzioni. Ciò non toglie che alcune competenze potrebbero essere molto utili anche alla nuova proprietà. Per esempio quelle legate al canale iper e alle merceologie non food, che però per altri versi potrebbero essere le più a rischio in caso di un ridimensionamento delle grandi superfici. Per quanto riguarda la rete di vendita, dipenderà tutto dalle scelte fatte in fase di ristrutturazione e rilancio. La riduzione dell’area di vendita comporterebbe infatti un taglio del personale. Certo è che il modello Conad pare più ‘snello’ e votato all’efficienza, obiettivo obbligato per riuscire a fare quadrare i conti nelle strutture ad oggi in perdita.
9. I dipendenti Auchan sono anche azionisti?
Sì, la formula voluta da Gérard Mulliez, il fondatore di Auchan, negli anni ’70 e che consente ai dipendenti di essere azionisti del gruppo, era stata ‘importata’ in Italia nella seconda metà degli anni Duemila. Le procedure per liquidare la società Val Italia – azionista per circa lo 0,7% di Auchan Retail Italia e in cui partecipavano volontariamente i dipendenti italiani – erano però già state avviate nei mesi scorsi, sebbene non si siano ancora concluse.
10. Quando potrà dirsi completata l’acquisizione?
Bisognerà attendere la pronuncia dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, perché l’operazione supera le soglie di fatturato che rendono obbligatoria la comunicazione di una concentrazione. Una volta ricevuta la comunicazione, l’Autorità avrà poi 30 giorni per decidere se avviare un’istruttoria, qualora ritenga l’operazione tale da poter comportare la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante. L’istruttoria dovrà concludersi entro 45 giorni (prorogabili di altri 30 giorni). L’Antitrust ha in definitiva il potere di autorizzare o vietare l’operazione (ipotesi obiettivamente improbabile). L’autorizzazione può essere però subordinata al rispetto di talune condizioni, tese a eliminare possibili effetti restrittivi della concorrenza. Un tema, questo dell’intervento dell’Antitrust, che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti da parte di Food nei prossimi giorni, così come l’impatto che la crescita dimensionale di Conad avrà sull’intero settore.
Articolo tratto da: Foodweb.it