Un sistema per recuperare tonnellate di prodotti rimasti nei magazzini durante il lockdown.
Non ci sono periodi stabiliti per sprecare gli alimenti. In Italia nelle zone ricche del Paese si sono toccati ormai livelli inaccettabili. In questo periodo di quarantena abbiamo visto come le Associazioni di volontariato e la Caritas si siano date da fare per sostenere i meno garantiti. Hanno recuperato tonnellate di cibo dando una mano concreta a milioni di famiglie. Una trama sociale ed economica che, purtroppo, contraddice ogni miraggio di società green e con le aziende alimentari in mezzo.
La fase 2 è partita e per non stare tutti a compiangerci per le tonnellate di cibo che vanno nei rifiuti l’app Too Good To Go ha creato la “Super Magic Box” che contiene prodotti alimentari misti. Lo scopo è di distribuire i prodotti alimentari rimasti bloccati nei magazzini durante la fase 1 del coronavirus. Aziende come Danone, Gruppo Dolcitalia, Lazzarini Spa hanno già dato la loro adesione per rimettere i circolazione yogurt, latti fermentati, prodotti vegetali merende, aperitivi a seconda di chi li produce.
“La quantità di cibo rimasta nei magazzini italiani è impressionante, dice Eugenio Sapora, manager Italia di Too Good To Go. Dopo il lungo lockdown, questi prodotti si avvicinano inevitabilmente a scadenza e per questo abbiamo messo a disposizione la nostra app e la nostra rete di esercenti per salvare quanto più cibo possibile”. Un’ancora di salvezza di salvezza per aiutare economicamente tante realtà che hanno subito gli effetti della crisi. Il recupero riguarda alimenti, solitamente destinati alla ristorazione, ma l’Italia chiusa in casa ha mandato in crisi tutto il comparto del food. Allora si recuperi tutto il possibile a vantaggio delle famiglie per dare un senso industriale alla lotta allo spreco.
L’app vuole aiutare “alla fonte” i produttori che non hanno potuto consegnare le merci, che oggi hanno bisogno di smaltire gli stock alimentari bloccati. Lo strumento informatico è dialogante con appuntamenti, orari e ciò che serve ad evitare la triste consegna ai rifiuti. Ci sembra una buona iniziativa per mettere sul mercato prodotti destinati al consumo, controllati in uscita, senza pericoli per gli acquirenti e rischi di scadenze. Un circuito virtuoso per affermare buone pratiche industriali.
Articolo tratto da: Food.firstonline.info