Basta un click e si apre un mondo: è questa la “formula magica” che ha fatto diventare internet la prima fonte informativa per milioni di cittadini, che vi reperiscono notizie di ogni genere, comprese le indicazioni sulla salute e sulla nutrizione. Il web è una grande comodità, sicuramente, ma anche una grande fonte di rischio, visto il proliferare di notizie imprecise, o manipolate o inaffidabili, e di “bufale” costruite ad arte.
Il fenomeno delle “fake news” si è tanto diffuso da diventare un vero allarme sociale. E diventa un problema ancora più grave quando si parla di salute, sia per l’impatto che la disinformazione ha sulla vita delle persone, sia perché ormai il web è diventato la prima fonte di informazioni sul tema visto che ben 8 italiani su 10 si rivolgono a internet per trovare risposte e cure ai loro malesseri. Sono queste le constatazioni che hanno spinto Assolatte a dedicare a quest’importante argomento il nuovo numero della sua newsletter nutrizionale L’Attendibile, intitolato “Latte e formaggi: internet, tra verità e bugie”.
Ecco allora i 10 consigli proposti da Assolatte per favorire una maggiore consapevolezza tra gli internauti e fornire strumenti pratici che consentano di verificare l’affidabilità delle notizie e delle informazioni nutrizionali reperite su internet:
1. Non accontentarsi dei primi risultati proposti dai motori di ricerca: i siti che compaiono in cima alla lista consigliata dai motori di ricerca non sono necessariamente i più attendibili. Sono semplicemente quelli maggiormente indicizzati perché “costruiti” meglio, ossia in modo da soddisfare i complessi algoritmi usati dai motori di ricerca.
2. Controllare le fonti: ogni affermazione presentata come scientifica deve essere corredata dalla fonte che ne garantisce l’autenticità. Quindi, se non ci sono fonti dichiarate è meglio farsi venire più di un dubbio. Se, invece, c’è una lista infinita di studi citati (e, a maggior ragione, se sono riportati o citati solo in altre lingue) è bene verificarne almeno un paio.
3. Capire quanto uno studio scientifico è significativo: anche nel mondo della ricerca le pubblicazioni scientifiche non sono tutte uguali. Alcune sono più valide di altre e hanno una maggiore portata. Tra gli studi più basilari, come quelli che descrivono il rapporto tra un cibo e i fattori di rischio per alcune patologie, vanno presi in considerazione sono quelli che hanno analizzato un numero rilevante di soggetti (non bastano una decina di casi per trarne una regola universale). Un peso maggiore e ben diverso hanno gli studi osservazionali condotti su grandi gruppi (in genere almeno mille soggetti), soprattutto se le persone sono state seguite per un lungo periodo, come accade negli studi prospettici. Sono questi i lavori scientifici che consentono di iniziare a comprendere meglio la relazione tra il consumo di un alimento e i suoi effetti sulla salute, come ad esempio il ruolo dei latticini nella prevenzione dell’osteoporosi.
4. Verificare la data: internet non dimentica nulla e non cancella quasi niente. Il risultato è che online si trovano anche informazioni vecchie, datate e superate