Nella lista del lavoro dei sogni da bambino (ma perché no? Anche per molti adulti) quello dell’assaggiatore di caramelle si trova senza dubbio fra i primi posti. Sembrerebbe un mestiere di fantasia, eppure si tratta di una mansione piuttosto delicata e ricercata.
Perfetti Van Melle, multinazionale italiana leader nella produzione di chewing gum, caramelle e snack, che conosciamo bene per marchi come Vigorsol, Daygum, Vivident, Goleador, Fruittella, Chupa Chups e molti altri, è proprio alla ricerca di nuove figure di assaggiatori.
Si tratta di un vero e proprio team di operatori provenienti dall’esterno dell’azienda, formati e addestrati per 3 anni a riconoscere le caratteristiche organolettiche di un prodotto e a valutarle in senso scientifico e commerciale.
Come spiega l’analista sensoriale di Perfetti Van Melle, Maria Laura Corollaro, per un chewing gum in confetti si può ad esempio valutare la croccantezza della confettatura e l’elasticità nella masticazione. Se si assaggia una caramella alla fragola sarà importante valutarne le caratteristiche aromatiche. Ogni prodotto ha delle specifiche da osservare e classificare, e per fare ciò gli assaggiatori lavorano due mattine a settimana, allenando continuamente le diverse proprietà sensoriali nel giudizio dei prodotti.
L’ambiente deve essere il più possibile privo di stimoli sensoriali, così da non influenzare la percezione del giudice e permettere la rilevazione delle sole caratteristiche del prodotto. I prodotti, del resto, sono consegnati in maniera del tutto anonima.
Il giudice assaggia, segna la propria valutazione su un computer, poi mangia un grissino per ristabilire una percezione neutra e prosegue con un nuovo test. Queste ricerche possono servire a implementare i prodotti già esistenti o a testarne di nuovi.
L’obiettivo è quello di creare una codificazione e dei protocolli che possano unificare i controlli di qualità a livello sensoriale, ovvero, rendere questo processo il più oggettivo possibile.
Cosa serve, dunque, per diventare assaggiatori? Basta avere una predisposizione alla sensibilità verso aromi e sapori, e poi meno formazione si ha nel campo e meglio è, perché Perfetti Van Melle forma i propri assaggiatori secondo esigenze specifiche dell’azienda.
Articolo tratto da: Vendingnews.it