Indagine dell’associazione che rappresenta il 90% della produzione di birra nazionale: consumi in crescita nel primo semestre del 2019. Michele Cason, presidente di AssoBirra: “La birra è ormai entrata nel vissuto quotidiano degli italiani”.
In occasione della Giornata Internazionale della Birra, AssoBirra ha presentato l’andamento economico del comparto, a livello nazionale, nel primo semestre 2019. Secondo i dati dell’AssoBirra Monitor, il report semestrale delle vendite in Italia registrate dalle imprese aderenti all’associazione che rappresentano oltre il 71% del mercato italiano, le vendite indicano una crescita del 2% rispetto a giugno 2018, già anno record per la birra italiana che ha superato i 7 milioni di ettolitri.
TRED: DOMANDA IN AUMENTO
La performance positiva e costante evidenzia come la birra sia una bevanda sempre più amata dagli italiani. Non solo d’estate ma in ogni momento dell’anno, come dimostrano anche i numeri in crescita nei mesi di gennaio (4,63%), marzo (+5,18%) ed aprile (+5,82%). Il trend positivo di produzione e consumi che si registra in Italia è la diretta conseguenza dell’aumento della domanda, stimolata, secondo AssoBirra, da una maggiore cultura birraria che si è diffusa trasversalmente nel Paese e nelle varie fasce di età, nonché da un rafforzamento degli investimenti dell’industria in ricerca e innovazione.
I DATI DI ASSOBIRRA MONITOR
“Siamo soddisfatti che in questo primo semestre dell’anno l’andamento del consumo di birra segni ancora una volta un dato positivo che premia gli sforzi fatti dall’intero comparto della birra in Italia – dichiara Michele Cason, presidente di AssoBirra -. Nel 2018, per la prima volta nella storia, è stata varcata la soglia dei 20 milioni di ettolitri di consumo con un aumento del 3,2% in controtendenza rispetto ai consumi alimentari in Italia che sono invece in riduzione. Più di tre italiani su quattro, con valori omogenei nelle diverse aree del Paese, consumano birra e lo fanno prevalentemente durante i pasti”.
Il settore della birra oggi riveste un ruolo di primo piano nell’economia e nell’export italiano (+6,6% nel 2018). “Grandi e piccoli produttori – prosegue Cason – risentono positivamente dell’abbassamento delle accise che ha sostenuto anche la crescita dei consumi. Il decremento della fiscalità ha dato una spinta al comparto generando un aumento della produzione, sostenuta da una filiera agricola efficiente e da materie prime locali di qualità, e incoraggiando gli investimenti con effetti positivi anche per l’occupazione”.
Articolo tratto da: Foodweb.it