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Rivoluzione Barilla, 100% grano duro italiano - 18 Ottobre 2019

Rivoluzione Barilla, 100% grano duro italiano - 18 Ottobre 2019

Author: SUPERUSER ACCOUNT/venerdì 18 ottobre 2019/Categories: Home Page Dolcitalia, News Dolcitalia

Dal 2020 il leader italiano della pasta, realizzerà i suoi prodotti solo con grano duro italiano al 100%. Un cambiamento epocale. “No comment” per ora dall’azienda.

Rivoluzione Barilla. L’italianità e la qualità pagano. E oggi i consumatori chiedono questo. Da qui la decisione storica del gigante di Parma: dal 2020 lancerà sul mercato domestico soltanto pasta di grano duro della filiera italiana al 100 per cento. Stop completo quindi all’import di grani esteri. Una novità assoluta da parte di un grande player a cui, in questi giorni, i competitor guardano con molta apprensione.

Barilla non commenta la notizia, ma secondo indiscrezioni provenienti dai retailer la svolta sarebbe in dirittura d’arrivo. Qualche retailer sostiene di aver visto anche il nuovo pack: non più scatole blu, ma celesti con una finestrella trasparente per vedere il prodotto. 

FASCIA MEDIA SGUARNITA

Preoccupazione trapela anche da parte di alcuni buyer: la pasta Barilla 100% italiana costerà di più, anche perché obiettivamente il grano duro nazionale costerebbe di più. E lascerà sguarnita la fascia prezzo media del prodotto. Un problema per lo scaffale.

La multinazionale emiliana non sarebbe più libera di scegliere tra i migliori grani internazionali al prezzo più conveniente: si vincolerebbe alla sola offerta italiana, storicamente insufficiente e fino al 2016 con qualche problema: in quell’anno il ministero delle Politiche agricole scrisse che circa il 30% del grano duro prodotto in Italia era di qualità medio bassa, con un contenuto proteico inferiore al 12%. Ma questa è storia passata.

TAMPONARE L’EMORRAGIA

La nuova strategia di Barilla è una scelta quasi obbligata per un big player che vuole tamponare l’emorragia delle vendite, invertendo il trend di mercato: negli ultimi anni il mercato nazionale ha premiato la pasta di maggiore qualità, a discapito della fascia intermedia. E Parma ha perso importanti quote di mercato.

Nell’anno mobile terminante ad agosto 2019, le vendite di pasta secca di semola nella distribuzione moderna (iper+super+libero servizio), rilevate da IRI, indicano un calo complessivo dello 0,4% a volume, ma con un valore in crescita dell’1,8 per cento. Barilla scivola del 7,2% a valore e a volume. La quota di mercato è calata del 2,6% al 26,6 per cento.

Tra i follower, Divella perde il 5,4% a valore e l’8,2% a volume e Granoro, rispettivamente, il 2,7% e l’8,9 per cento. Le paste percepite come prodotto di maggiore qualità invece fanno passi da gigante: La Molisana +24% a valore e a volume;  De Cecco, rispettivamente, +16,6% e +17,5%; Rummo +18,5% a valore e a volume; Voiello (gruppo Barilla) +10,8% a valore e +11,8% a volume.

Nella pasta integrale a Barilla va anche peggio: sempre nell’anno mobile terminante ad agosto 2019, perde l’8,1% a valore e il 16,2% a volume. A tutto vantaggio del più aggressivo competitor La Molisana che balza, rispettivamente, del 32,2% e del 35,3 per cento. Insomma è probabile che Barilla con la pasta italiana al 100% possa passare dalla difesa di questi giorni (una campagna promozionale puntata sul taglio-prezzi) all’attacco.

RIVOLUZIONE ANNUNCIATA

Si tratta davvero di rivoluzione Barilla? Non proprio. La pasta al 100% italiana è solo il naturale sviluppo di un processo iniziato 20 anni fa con i contratti di filiera. Compresa la rinuncia al grano canadese maturato con il glifosato.

Nel 2017 i contratti di filiera Barilla coinvolgevano in Italia 50 fornitori e più di 5 mila imprese agricole, per una superficie di 65 mila ettari. Nel 2017, Barilla ha stipulato contratti di coltivazione per il 57% dei volumi acquistati (430 mila tonnellate), mentre il progetto grano duro sostenibile è cresciuto del 26%, con volumi che nel 2018 sono passati da 190 mila tonnellate a 280 mila tonnellate. Tra i big del pastario oggi i contratti di filiera sono molto diffusi, ma quasi sempre coprono una piccola percentuale dell’offerta e rispondono a strategie di marketing. Oggi nella scuderia Barilla solo il brand Voiello offre pasta Grano Aureo 100% italiana. E il brand cresce.

di Emanuele Scarci

Articolo tratto da: Foodweb.it



 

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